Giambattista Bodoni nasce nel 1740 a Saluzzo . Lavorò sin da bambino con il padre tipografo che gli insegnò tutta la sua arte. Da adolescente si trasferì a Roma per lavorare nella tipografia della Congregazione per la Propagazione della Fede fondata da papa Gregorio XV.  Decise di andarsene quando il direttore, nonché suo maestro, si suicidò. A quell’epoca la tipografia e la diffusione dei libri stampati stavano prendendo piede, perciò Bodoni decise di partire per l’Inghilterra e ampliare le sue conoscenze. Sfortunatamente, quando andò a salutare la famiglia nella città d’origine, ebbe dei seri problemi di salute e dovette rinunciare al sogno inglese.

Questo evento, in un certo senso, gli portò fortuna, perchè appena tornò in salute venne nominato direttore della Tipografia Reale di Parma dal Duca in persona.

Supervisionò le edizioni di moltissime opere, la più nota è l’Oratio Dominica che contiene la traduzione in 155 lingue del Padre Nostro ed è il più vasto catalogo alfabetico e di caratteri tipografici mai pubblicato fino a quel momento.  Bodoni aveva gran cura nella scelta della carta, sempre di prima qualità, e talvolta mescola egli stesso gli inchiostri per ottenere colori unici e pregiati. Si occupava anche di rilegare personalmente alcune opere con cura meticolosa. La sua produzione fu molto apprezzata per il livello di qualità eccellente.

Nel 1798 Bodoni disegnò il carattere che porta il suo cognome. Rivoluzionò il mondo tipografico e fu  di ispirazione per la nascita dei caratteri “moderni”.

Fino ad allora i caratteri serif “old style” avevano tenui contrasti tra il corpo e le grazie che erano dolcemente incurvate.

Bodoni disegna un font in cui le lettere hanno il corpo lineare e ben marcato, che contrasta con le grazie sottili e quasi perpendicolari alle aste. Questa diversità dà un stile lineare, pulito ed elegante.

Negli anni sono state disegnate molte varianti del font Bodoni, come per esempio ATF Bodoni di Morris Fuller Benton (1907-1915), Haas Bodoni (1924-1939) e Berthold Bodoni (1930), ma queste versioni moderne hanno tutte un difetto di leggibilità definito dazzle (abbagliamento in italiano). Significa che le lettere vengono disegnate nelle varie scale di grandezza secondo regole matematiche e nelle dimensioni più piccole le grazie tendono ad assottigliarsi fino a scomparire. Questo problema non esisteva con la tipografia tradizionale perché gli artigiani riproducevano in scala i caratteri e correggevano questi piccoli difetti aumentando gli spessori secondo necessità, senza ovviamente snaturare il font.

Tutt’ora il font Bodoni è utilizzato dalla città di Parma per la segnaletica e qui è possibile visitare il museo bodoniano in cui sono raccolte le principali opere dello stesso Bodoni.

Alcuni loghi che utilizzano il font Bodoni:

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