se un grafico dice grazie …. non rispondere prego

Questa è una vecchia battuta, già citata da Lorenzo Miglietta nel suo sito www.grafigata.com

Voglio introdurre così l’argomento di questo post, perché i font non sono tutti uguali, infatti ognuno ha le sue caratteristiche.

Le due macrocategorie in cui possiamo suddividerli sono: Serif e san serif.
Due termini francesi che significano Con le grazie e Senza Grazie.

Le grazie sono quegli allungamenti alle estremità del carattere, che danno un tocco di raffinatezza ed eleganza. Mentre i caratteri San serif ne sono privi e per questo definiti in italiano “bastoni”.

Proprio la presenza o meno delle grazie dà una sensazione diversa a chi legge e ciò rende il font utilizzabile in determinate occasioni.

Per esempio i font serif trasmettono professionalità e serietà. Nascono dal carattere lapidario romano utilizzato dai romani nelle incisioni. Questo tipo di font è spesso utilizzato per la stampa su carta (libri, riviste, quotidiani) anche perché rende la lettura di testi lunghi più agevole. Non a caso Il New York Times e altre istituzioni rinomate che esistono da oltre un secolo usano ancora il font Times new roman.

I font sans serif, invece, sono più adatti a progetti moderni e contemporanei per la loro linearità e il loro minimalismo. Sono anche giovani come età, infatti nascono in Inghilterra in pieno Ottocento e vengono pensati per fare pubblicità.

I font più noti di queste due categorie:

Nei prossimi appuntamenti con il blog dell’avvento esaminerò alcuni dei font più noti, sia serif sia san serif, ma intanto mi interessa sapere qual è il tuo font preferito? Perché?

Aspetto i tuoi commenti!

Fonti:
immagine di copertina di wirestock

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