Che cos’è un logo
Nel linguaggio pubblicitario, scritta o simbolo grafico (o l’insieme di entrambi) che identifica un prodotto, un’azienda, un’associazione.
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Come dice il vocabolario Garzanti, il logo è quel piccolo disegno/scritta che identifica un brand. Sembra qualcosa di semplice e scontato, ma non lo è affatto…soprattutto per chi come me di professione fa il grafico. Questo “disegno colorato” ha il difficile compito di rappresentare valori, identificare un intero brand e rimanere impresso per la sua unicità, tutto in un colpo d’occhio senza permesso di fraintendimenti. Una bella fatica!
Il logo, insomma, è un concentrato di informazioni e sensazioni che rendono unico e riconoscibile un marchio. C’è chi lo paragona alla punta di un iceberg che nasconde sotto di sé un grande blocco, a me piace pensarlo come un carciofo: ci sono tanti strati di foglie e sotto sotto un cuore carnoso.
Semplice, ma non banale
Creare un logo è un processo suddiviso in fasi, ma l’ingrediente segreto è la creatività. Creativo, però, non sempre significa estroso o inusuale. Una delle caratteristiche principali del logo è la semplicità. Le idee semplici sono le migliori, perché non confondono, comunicano pochi concetti, ma precisi. Bisogna stare attenti a non cadere nel tranello della banalità. Il logo deve esprimere un’idea chiara, ma allo stesso tempo mantenere la sua originalità. A volte basta un particolare per distinguersi. È un po’ come vestirsi tutti di nero e indossare una collana di gemme colorate: sei fine ed elegante, ma con un tocco di personalità.
Riconoscibile
È proprio quel particolare che si aggiunge a rendere riconoscibile un logo, quel qualcosa che non ti aspetti che cattura l’attenzione e rimane impresso nella memoria.
Tutti i loghi più noti hanno questa caratteristica.
Nessun elemento inserito nel logo deve essere lì per caso o per piacere. Tutto deve avere una funzione, altrimenti perde di senso. Alcune volte è bello inserire dei piccoli enigmi, che magari non vengono notati subito, ma che rendono geniale la progettazione. Ne è un esempio il logo di Lindon Leader per FedEx, che riporta una freccia tra le lettere E ed X.
Logo adatto al pubblico/scopo
Contro quello che ci insegna il noto proverbio, per un logo l’abito FA il monaco. Un logo deve rappresentare i valori di un brand e del pubblico a cui si riferisce. Deve, quindi, avere degli elementi grafici adatti all’occasione.
Andreste da un avvocato che ha un logo rosa shocking? Sembra un ambiente poco serio. Oppure entrereste in un negozio per bambini che ha un logo con un carattere bold e di colore nero? Troppo dark!
Nella grafica non ci sono regole fisse per l’utilizzo del colore o dei font, ma chi progetta deve ricordare che l’immagine con i suoi colori e le sue forme genera una vibrazione, un’emozione in chi la guarda. Quindi possiamo dire che comunica un sentimento e creare un logo significa far corrispondere il più possibile questo sentimento con quello che sta cercando l’utente.
Racconta una storia
Tutti i loghi efficaci raccontano come si è formato un brand, da dove nasce l’idea di partenza, qual è stata la scintilla che ha dato vita a ciò che stiamo guardando. Di solito una delle prime fasi della progettazione è il brainstorming in cui si raccolgono tutte le idee di base e proprio qui si identificano gli elementi importanti che meritano di essere rappresentati nel brand.
Versatile e adattabile
Guardando il logo dal lato tecnico, bisogna valutare la possibilità di applicarlo su qualsiasi superficie e in qualsiasi dimensione. Spesso ci si dimentica di questo aspetto perché presi da un raptus di creatività ci sembra di aver progettato il logo dell’anno per il nostro sito web, ma quando decidiamo di stampare dei biglietti da visita ci accorgiamo che il logo cambia colore o peggio diventa illeggibile.
La scelta del colore va fatta per tutti i canali, digitali e non, analizzando i metodi colore principali (RGB, CMKY). È furbo prevedere già varie versioni del logo, per esempio oltre alla versione a colori anche una monocolore, meglio se tutta bianca o nera.
Un altro principio da cui non si può scappare è la scalabilità: il logo deve rimanere leggibile in dimensioni piccolissime come su di un biglietto da visita e in formati grandissimi come su uno striscione da stadio.
Ora tocca a te!
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