Il processo creativo
Abbiamo letto nell’articolo precedente quali sono le caratteristiche di un logo efficace. Ora vediamo di passare dalla teoria alla pratica.
La progettazione di un logo deve partire sicuramente dal processo creativo, come per costruire una casa si parte dalle fondamenta altrimenti non sta in piedi.
Iniziare a progettare un logo aprendo il pc e iniziando a lavorare con un qualsiasi programma di grafica è l’errore più grande che si può fare. Purtroppo è anche il più comune!
Per iniziare bisogna affidarsi ad un processo creativo distribuito in fasi, senza avere fretta.
È anche vero che non esiste il workflow perfetto ed universale, ma sicuramente ci sono degli step da rispettare se non si vuole incappare in un bel fallimento.
Leggi l’articolo fino in fondo e troverai un piccolo regalo!
1° step: Briefing
Per aver chiaro il progetto da realizzare è bene compilare un design brief: un testo in cui si raccolgono tutte le informazioni principali da tenere in considerazione nelle varie fasi.
È sufficiente rispondere a delle domande suddivise nei vari aspetti del progetto. Prima di tutto bisogna indagare sulle necessità del cliente, capire che cosa vuole, cosa si aspetta dal logo. È necessario stabilire dove verrà utilizzato il logo, se su prodotti cartacei o digitali e infine inquadrare budget e scadenza del progetto. Solo avendo un quadro generale di tutte queste informazioni è possibile lavorare con professionalità ed avere un cliente soddisfatto.
Questa fase richiede molta collaborazione e pazienza da parte del cliente, le domande sono numerose, ma necessarie per identificare subito tutti gli aspetti del progetto. Più è chiaro il quadro e migliori saranno i risultati.
2° step: Brainstorming e ricerca (tempesta -di idee- sul/nel cervello)
È la fase di progettazione, che a mio parere, è la più divertente. È divisa in un due momenti uno di analisi e l’altro di creatività pura.
Durante l’analisi è sufficiente navigare in internet per raccogliere quante più informazioni possibili sui concorrenti del settore, sui colori e font dei loghi affini al progetto da eseguire.
Dopo aver analizzato le informazioni già presenti sul mercato, ci si mette alla scrivania e si cerca una scintilla che dia l’idea vera e propria del logo. Basta avere un po’ di creatività e non reprimere nessuna idea, abolire il concetto di giusto o sbagliato, ogni idea o ispirazione vale. Si riempie il foglio di tutte le idee dalla più strampalata alla più razionale che ci passa per la mente.
Per trovare l’ispirazione e non uscire dal seminato è possibile seguire dei sistemi come:
- Eseguire una lista di parole chiave
- Costruire una mappa mentale
- Creare delle moodboard
- Creare una tabella per incrociare i concetti
3° step: Sketching
Questa è la fase della vera esecuzione grafica del progetto. Anche qui è bene aspettare ad usare il pc e lavorare con una matita e un foglio bianco. Per quanto tradizionali, questi semplici strumenti danno molta libertà e permettono di sprigionare meglio la creatività. Non ci sono limiti tecnici ed è proprio nella natura umana la necessità di usare le mani per lavorare.
L’armonia estetica di un logo nasce anche dalla costruzione geometrica che viene impostata. Questo aspetto sfugge ai non addetti ai lavori, ma dietro ai loghi più efficaci si nascondono regole geometriche precise per allineamenti e proporzioni.
Vi mostro alcuni esempi:
4° step: Costruzione vettoriale
Quando la fase di sketching è completata, si può passare alla costruzione digitale del logo. Il programma migliore da utilizzare è sicuramente Adobe illustrator, ma ne esistono anche anti altri validi. L’importante è che il programma utilizzato sia vettoriale perché permette di generare dei file che se ingranditi o rimpiccioliti non perdono di definizione.
È assolutamente vietato utilizzare programmi bitmap, come per esempio Photoshop per rimanere in casa Adobe, perché in questo caso otterremmo un immagine e cambiando la dimensione logo potremmo vederlo sgranato o poco nitido.
5° step: Scelta di font e colori
I loghi possono essere suddivisi in 3 categorie:
- Logotipo (solo testo)
- Brandmark o Pittogramma (solo disegno)
- Combination mark (disegno + testo)
Qual è la forma migliore?
Come è vero per tanti aspetti della grafica, non c’è una risposta giusta a questa domanda, piuttosto bisogna chiedersi qual è la forma migliore per il nostro progetto.
Se lo riteniamo necessario possiamo affiancare al pittogramma un testo, ma teniamo sempre presente che i font hanno un’anima.
Ciascuno comunica una sensazione grazie alla sua forma e alle sue caratteristiche. (Leggi la sezione del blog sui font)
Un buon logo funziona prima di tutto in bianco e nero, ma il colore è un aspetto da non sottovalutare.
Come già detto nell’articolo precedente, alcuni colori sono più adatti di altri in base al settore a cui ci stiamo rivolgendo. (Leggi la sezione del blog sul colore)
6° step: Presentazione e consegna del lavoro
Il progetto deve essere concluso con una presentazione degna di tutto il lavoro fatto. Al cliente bisogna consegnare un documento che riassuma tutte le fasi affrontate e una piccola spiegazione di come si è operato per la progettazione del logo.
Indicativamente bisogna fornire:
- Un riassunto scritto del brief e delle parole chiave scelte per il progetto
- Un elenco dei colori utilizzati e motivarne la scelta
- Un elenco dei font scelti e darne una spiegazione tecnica
- I files del logo definitivo dei formati più comuni (.eps, .pdf, .jpg e .png)
- Indicazioni su come il logo può essere declinato (versione orizzontale, verticale, come icona, ecc)
- Mockup di esempio dell’utilizzo di un logo (per esempio un biglietto da visita o un insegna)
Se hai intenzione di progettare un logo, segui le indicazioni di questo articolo e se hai bisogno di un aiuto o una consulenza puoi contattarmi via mail o in direct su instagram.
Grazie per aver letto l’articolo fino in fondo.
Ti chiedo un ultimo sforzo, compila la form qui sotto per ricevere lo schema per compilare il brief di un progetto vincente!